(...) la guerra è il presupposto, la condizione, l’involucro degli eventi; essa, però, nell’ottica dell’autrice, contiene, oltremodo temibile, una fisionomia buia, minacciosa e indistruttibile, posta al di là della stessa inimicizia tra i popoli, e maggiormente drammatica: la dimensione mentale di chi la guerra riesce a concepirla, di chi riesce a condurla. (...)
Rodolfo Tommasi