Sì, esistono ancora i poeti.
In effetti è incredibile.
In questa civiltà massificata
Sì, esistono ancora i poeti.
In effetti è incredibile.
In questa civiltà massificata, dove marcusianamente una “confortevole, levigata, ragionevole, democratica non-libertà” prevale, trovarne uno è del resto inusitata cosa: anacronistica da risultare paradosso o capziosa imboscata pubblicitaria. Incongruenza sociale e scompostezza imprevista può risultare poi trovarne uno addirittura colto. Sospettabile affare se anche si tratta di un poliedrico, vocato alla lirica, costretto in ogni fibra all’arte e bohèmien d’altri tempi ma in verità di nessuno. Bizzarro pertanto il suo produrre, e certamente inatteso. Come questo sillabario interlocutorio difficile e articolato, che un mondo intero interiore dispiega e ricataloga in forma di visionarie teatralizzazioni. Come, insomma, questo bel libro del poeta, regista ed attore – roba ormai introvabilissima - Francesco Testi.