Nonostante l’argomento economico-giuridico, il libro è di
facile lettura anche per i non specialisti...
(...) Nonostante l’argomento economico-giuridico, il libro di Giulio Bigozzi è di
facile lettura anche per i non specialisti e di grande interesse
storiografico perché il taglio di storia societaria è assai raro
nei lavori realizzati per i centenari, in particolare delle aziende
di trasporto, che hanno spesso una “grande” storia purtroppo
poco sentita, poco conosciuta e dunque poco apprezzata.
Stefano Maggi
Docente di Storia delle comunicazioni
e di Storia dell’economia e del territorio
Direttore del Dipartimento di Scienze politiche
e internazionali, Università di Siena
LFI - Cento anni di storia “Ed è con la stessa passione con la quale ho servito LFI che mi accingo a scrivere la sua storia centenaria…” afferma l’autore, presentandosi, nell’introduzione e definisce subito il taglio che le darà “…sarà una storia prevalentemente economica…forse la meno affascinante per i non addetti ai lavori, ma fondamentale per la sopravvivenza di un’azienda...quella fatta di Leggi e di numeri”. Leggi e numeri che lui conosce bene, essendo stato per decine di anni il Direttore amministrativo e finanziario di questa SPA. Ma il lettore non si scoraggi. Il linguaggio è scorrevole, la ripartizione della materia chiara, affascinanti le vicende aziendali; soprattutto ci rendiamo subito conto che nel leggere la “piccola storia” di questa società centenaria, ripercorriamo la storia nazionale e mondiale del Novecento e questo la rende ancora più interessante, facendoci toccare con mano come le vicende nazionali e locali sempre si intreccino. La SPA in questione nacque nel 1914 come Società Anonima per la costruzione e gestione di una Ferrovia in Concessione nel territorio della Val di Chiana. Fondata e gestita da soci privati, dopo aver inglobato anche la ferrovia del Casentino durante la ricostruzione del dopoguerra, fu acquistata dagli Enti locali del territorio aretino e senese alla fine degli anni sessanta. Più o meno negli stessi anni cominciò ad inglobare anche il trasporto su gomma del territorio fino a rilevare, nel 2008, anche la rete urbana di Arezzo. Oggi, a seguito delle politiche regionali sulle liberalizzazioni (assegnazione del Trasporto pubblico mediante gare), LFI è diventata una Holding e detiene immobili e partecipazioni in società di Trasporto, due delle quali controllate. Così sintetizzata, la storia dell’ azienda sembra lineare e in sempre progressivo sviluppo, ma, leggendo, ci accorgiamo che è stata tutt’altro. Come una barca in mezzo ad una perenne tempesta, è avanzata nel tempo cercando di non affondare tra ricorrenti marosi: due guerre mondiali; crisi societarie con serio rischio di fallimento; esposti di dipendenti; Leggi auspicate che giungevano in ritardo; mancato e ingiustificato rinnovo della Concessione ferroviaria (riottenuta solo dopo alcuni anni con sentenza del TAR); necessità continua di adeguarsi alle esigenze dell’utenza e ai mutamenti politico-economici nonché tecnologici. Si avverte, pagina dopo pagina, il travaglio e l’ansia costante dei vari management per riuscire, in una corsa contro il tempo e le avversità, a mantenerla in vita, sana e produttiva. Ed è perciò che l’autore conclude con orgoglio “…La forza della Società è cresciuta grazie alla cura data all’aspetto finanziario e patrimoniale, che ha costituito prima una necessità, per uscire dalla crisi del 1976, e poi una virtù, funzionale al buon governo. Virtù che si è consolidata nel tempo e che le ha permesso di evitare la richiesta di risorse finanziarie ai propri soci….oltre che di proteggersi dalle insidie di un settore estremamente mutevole, con un andamento congiunturale, che può registrare periodi di abbondanza di risorse pubbliche e periodi di carenza delle stesse, come quello attuale.” Ogni evento descritto è arricchito da note esaustive, contenenti una miniera di informazioni. A corredo del libro si segnala l’utile appendice in cui sono schematizzati i dati principali della storia aziendale. Il libro può risultare interessante anche a chi non si fosse mai avvicinato al tema della gestione del Trasporto pubblico, perché potrà rendersi conto non solo che è un mondo estremamente complesso, ma anche che chi vi opera in positivo è animato da una grande passione e vi investe tutte le sue energie. Gli abitanti dell’aretino vi troveranno conservata e narrata con chiarezza la storia dei loro treni e autobus, i quali tanto hanno contribuito allo sviluppo del territorio e che sono sicuramente impressi nella loro memoria di studenti e/o di lavoratori. Franca Canapini