Bonifazi continua il suo poetico
impegno sull’età moderna
della precedente raccolta
Neuro Bonifazi continua il suo poetico limpegno sull’età moderna
della precedente raccolta, Le segrete vie, ma ne trasforma iltono ironico e colloquiale in un
discorso intellettualistico, di denuncia dell’odierna ‘crisi’, nel senso indignato e pessimistico
del suo Leopardi. A questa temperie disastrosa, definita, già nel titolo, un TRADIMENTO
DEI TEMPI, e intesa come la leopardiana perversità delle umane menti (unita alla disillusione della natura e delle speranze
giovanili e all’ansia per l’insondabile mistero dell’universo), ci si deve ormai arrendere, malgrado le ‘patetiche agitazioni’
per evitarla. Essa appare al nostro poeta non solo come uno stravolgimento o degenerazione di corrotti costumi, ma
soprattutto come una deludente estraneità e non ‘riconoscibilità’ di simbolici ‘profili già noti’ nei rapporti sociali, logori e invisi.
Ne è derivata una diffusa e inattesa ‘lacerazione’ di infelicità e un catastrofico clima di insicurezza, di miseria e di precarietà.
L’infedeltà, contrassegno tipico del tradimento, consisterebbe nell’abbandono delle promesse
di solidarietà e fratellanza del passato (a partire almeno dal dopoguerra), ormai dimenticate
ad opera di ‘smemorati’, falsi ‘devoti’ e avidi usurpatori del potere e della ricchezza. Solo
il nostro (e suo) ‘trasognato e inesperto’ affidamento di allora, potrebbe oggi attenuare la pena
di ‘saperci deturpati’, e deporre a favore di una ‘incredibile innocenza’ per una dissipazione
irresponsabile, una prodigalità senza ritorno.