Gli ibis, i dottori, l’ambientazione, i luoghi, tutto ha un suo perché
Nelle pagine di Ambrogio Treteste che vi state apprestando a leggere, cari lettori, “ai sensi del buon senso nulla è casuale”.
Gli ibis, i dottori, l’ambientazione, i luoghi, tutto ha un suo perché: anche il Professore.
Il Threskiornis aethiopicus, o ibis sacro, è un uccello della famiglia dei pellicani o delle cicogne che vive nel continente africano ed in Iraq.
Nei tempi andati viveva anche in Egitto, ed era venerato come espressione del Dio Thot.
Oggi è estinto da quelle terre.
Era (è?), un uccello molto grande, bianco con riflessi verdi, ed una grande apertura alare.
Il becco lungo ed arcuato ha la forma di uno speciale strumento chirurgico molto utilizzato negli interventi sulla colonna vertebrale, detto pinza a “Beccassine”, analogia di non poco conto quando si pensa alle normali quotidiane attività di uno degli autori.
Esso frequenta gli ambienti palustri, ma arriva a spingersi fino alle coste ed al mare. Era frequentemente preda di cacciatori che, pieni di simbolismo religioso, ne facevano una ambita leccornia, così progressivamente scomparve dal territorio egiziano; qualche esemplare vola ancora verso il Delta del Nilo.
Lì probabilmente fu avvistato dagli autori di questo manoscritto, che, presi da furore letterario, abbandonarono le loro abituali attività lavorative e si fecero pervadere dal sacro fuoco della narrazione.
“Nulla è casuale”.
Contrariamente alle abitudini degli autori, l’ibis sacro è un volatile diurno, grande cacciatore carnivoro, ama ingoiare le sue prede praticamente intere, anche piccoli coccodrilli: questa singolare abitudine ha delle analogie con alcuni comportamenti osservati nell’infanzia di uno degli autori, che si dice divorasse letteralmente interi manoscritti per impararli a memoria.
“Nulla è casuale”.
L’intelligenza inusuale è una delle doti dell’autore anziano, anch’essa ritrovata nel comportamento dell’ibis sacro: esso ama cacciare le sue prede utilizzando altre specie di uccelli per i propri fini, e questa capacità di interazione con l’ambiente è parte integrante del team fondato dal Professore.
La vita quotidiana, i sogni, la morte, tutto ciò è raccontato con freschezza narrativa fuori dal comune con occhio attento alle allegorie ed alle metafore.
I personaggi, di marquesiana memoria, ruotano attorno ai tre protagonisti, in un bailamme tristemente allegro laddove realtà e fantasia si intersecano per dar vita ad un romanzo leggerissimo e gradevolissimo.
Cari lettori, immergetevi in queste pagine e pensate sempre che “ai sensi del buon senso nulla è casuale”.