(...) “Il gusto di campare”. Quasi “Il mestiere di vivere” ma meno improntato al dovere, alle fatiche quotidiane. Con la passione di un senso primario come il gusto e quel campare che è un verbo certamente più avvolgente dal punto di vista fonico grazie ai suoni aperti, ed evoca l’accamparsi in un luogo, il trovare un campo dove sopravvivere: un’espressione che ha molto a che fare, dunque, con i bisogni essenziali. (...)
Cristiana Vettori