Un’opera teatrale.
Due donne i personaggi presi dalla storia, la storia che ha fatto storia.
Due personalità di rilievo che tuttavia per Cinzia Della Ciana, non nuova a queste operazioni, avevano ancora bisogno di esprimersi, di spiegarsi fra loro e di arrivare quindi a noi.
L’incontro ideale sul palcoscenico.
Un dialogo in cinque atti teso a restituire umanità a ciò che la storia trascura e l’uomo divide.
Di chi si tratta? Di Giovanna la Pazza e Margherita d’Austria per la prima volta messe a confronto.
“- Per la storia che vi hanno raccontato forse non avete avuto una nonna, per volere di vostro padre Carlo sicuramente non l’avete avuta. Io sono stata cancellata dal perimetro dei fatti e degli affetti, ma per il sangue, quello che dentro vi scorreva, noi siamo indissolubilmente legate e io sono vostra nonna.
- Le vostre parole sono aspre… ma sono anche vento che mi sferza e mi scuote. Ditemi dunque io Margherita, figlia dell’Imperatore Carlo V, io che per i sudditi sono Margherita d’Austria, sarei vostra nipote e dunque voi chi siete?
- Madama io sono la Loca.
- Mi lasciate senza motto… prima vi imponete quale mia ava e ora mi provocate vantandovi di esser la pazza?
- Sono due parole che racchiudono semplici fatti: è un fatto che io sia la madre di vostro padre Carlo, l’imperatore Carlo V che in modo altisonante avete invocato, così come è un fatto che sia passata alla cronaca come “la loca” cioè la “pazza” e questo solo per paralizzare il mio potere.
- Voi dunque sareste la regina di Spagna?
- Io sono Juana la Loca, duchessa consorte di Borgogna, regina di Castiglia e di Aragona. È così mia cara nipote, più semplicemente sono vostra nonna …”