Meditare Le – e dunque “queste” – parole fragili. Forse, di parole, fuori di questa silloge-esperienza, ve ne sono di “non fragili”, per lo più da intendere nel senso di “non facili a rompersi”, dunque “consistenti”. Ma, in questo caso, leggo “fragili” in riferimento all’onomatopeia che il suono produce, al concepire e percepire parole, quando, pronunciate, le parole diventano suoni ascoltati. È, in primo luogo, l’autrice che ascolta queste parole, nel mondo umano, nel mondo animato, nel cosmo.