La cava dei risorti è un racconto del tutto inventato.
LA CAVA DEI RISORTI di Alberico Solimes
La cava dei risorti è un racconto del tutto inventato. L’ho creato per permettere ai personaggi di questo libro che abitavano nella mia mente di risorgere, ridandogli vita. Sono personaggi interessanti dai quali non mi sono mai svincolato, non perché ne fossi schiavo, bensì avevo il desiderio di raccontarli e condividerli. Sono personaggi apparsi nel mio percorso di vita, che mi hanno mostrato un lato della vita non usuale, che mi hanno permesso di rivolgere a me stesso domande, interrogativi espliciti che hanno crivellato la mia anima. La cava dei risorti, dunque, ha richiamato in me tutta l’esperienza fatta in passato, esperienze le quali mi hanno reso libero di ascoltare e osservare il mondo e gli uomini senza pregiudizio. I nani nel testo sono sorti grazie a un nano da giardino a casa di parenti. Un giorno mi trovai il nano tra le mani, e venne fuori il racconto. Sembrava che il nano parlasse. Appena gli toccai il capo, in me si aprì un nuovo personaggio: Christian. Christian e il nano, diedero inizio a una nuova narrazione, a una nuova giostra di parole le quali si condensavano man mano che scrivevo. Nel racconto, e sicuramente ci avete fatto caso, i nani sono sei invece che sette. Dapprima partono con cinque, poi con la metamorfosi di Christian, diventano sei. Non è una scelta casuale, perché il settimo nano mancante sono io.
Alberico Solimes
Collana di Narrativa "Le Crete" diretta da Marina Pratici