Cosa può succedere ad Arezzo tra qualche anno? In questo romanzo, un mirabolante ritrovamento archeologico
Cosa può succedere ad Arezzo tra qualche
anno? In questo romanzo di pierfrancesco Prosperi, un mirabolante
ritrovamento archeologico che pone
la città a confronto con il suo passato più
glorioso: durante uno scavo edilizio nei
pressi di porta San Lorentino, dal terreno
emerge la statua equestre di Bellerofonte
in sella al cavallo alato Pegaso, ovvero il
resto del gruppo scultoreo originario della
Chimera. La scoperta riporta in primo piano
il problema del collocamento della belva
etrusca, che come tutti sanno è “ospite”
dei musei fiorentini dall’epoca del suo ritrovamento,
nel 1553. Logico che gli aretini,
sull’eco dell’importantissimo ritrovamento,
chiedano a gran voce di riunire nella loro
città l’intero gruppo bronzeo; altrettanto logico,
purtroppo, che le autorità fiorentine la
vedano in modo diametralmente opposto.
Tanto più che il Pegaso è il simbolo della
Regione.
Ben presto, però, la rovente questione travalica
le dispute di campanile: entrano in
campo fattori soprannaturali, e la città si
trova suo malgrado al centro di uno scontro
fra imperscrutabili entità superiori, che
finirà per mettere a repentaglio l’esistenza
stessa dell’antica Aritim. La spiegazione
di quegli avvenimenti incredibili risiede in
un’antica maledizione, il cui segreto è custodito
in una inesplorata tomba di Tarquinia...