(...) Un’opera, quella di Annabella Giri, che non persegue la via dell’indottrinamento
(...) Un’opera che non persegue la via dell’indottrinamento ma della testimonianza, dell’esposizione esperienziale e che, movendo da uno stame autobiografico e autodefinitorio, si verticalizza, sublimandosi in un messaggio di ampiezza universale. E duole contraddire questa autrice intensa, che dichiara di non essere né una teologa, né una filosofa, né un’importante scrittrice. In questo libro, nato in Chiesa e vivificato da una fede che mai viene meno, convivono, armonizzandosi in una prosa corposa e sostanziata, teologia, filosofia e letteratura. (...) Un libro che ci guiderà, con sapienza e con dolcezza, all’incontro con il Mistero, offrendoci nuovi, illimitati orizzonti.
Marina Pratici