Francesco Mainardi — ‘nom de piume’ dell’Autore di cui sono apparse, con un altro pseudonimo, Walter Arone, sul numero 24 de il Verri quattro prose emblematiche — ha firmato una copiosa produzione di poesie, racconti, romanzi, aforismi, editi, in parte, f
Francesco Mainardi — ‘nom de piume’ dell’Autore di cui sono apparse, con un altro pseudonimo, Walter Arone, sul numero 24 de il Verri quattro prose emblematiche — ha firmato una copiosa produzione di poesie, racconti, romanzi, aforismi, editi, in parte, fra il 1975 e il 1983 e, in gran parte, ancora in attesa di pubblicazione. In questo breve romanzo epistolare i mittenti e i destinatari delle innumerevoli missive s’interrogano, ognuno nel proprio registro linguistico, torturandosi fino allo stremo, sulla quintessenza di un amore che non sia né passione fisica né mera esaltazione mentale, né esclusiva sensualità né astrazione platonica, ma “verità-verità” ricolma di “amoreamore” (soglia inattingibile e rischiosa di un sogno complesso eppure comune!). Il testo si propone, dunque, quale rappresentazione assolutamente attuale del progetto/pronostico impresso da Arthur Rimbaud a suggello di Une saison en enfer: “…et il me sera loisible de posséder la vérité dans une ame et un corps”.
Marica Larocchi