Due ragazzi, Miranda e Francesco, poco più che adolescenti
Due ragazzi, Miranda e Francesco, poco più che adolescenti, due luoghi,
uno di qua e uno di là dall’Appennino: un dialogo che nasce da un’occasione
reale (o da una finzione letteraria) - complice il Premio Crovi per la
letteratura d’Appennino - e si sviluppa dapprima in maniera virtuale ma
in tempi sempre più serrati fino a quando … “Internet non ci basta più”.
Al centro c’è il mondo dell’adolescenza, con i suoi riti (i concerti, le feste, il
cellulare sempre “connesso”), le sue delusioni , i contrasti con i coetanei,
le subdole malinconie, le scoperte anche dolorose.
Intorno ci sono storie comuni di genitori impegnati a crescere i figli “da
lontano”, il mondo della scuola con le sue contraddizioni e i suoi pregiudizi;
e storie meno comuni (il mondo della ’ndrangheta, gli errori dei
padri che i figli soffrono ancora). Strettamente connesso a tutto questo il
tema dell’amicizia che genera forse le pagine più belle e meno prevedibili
del romanzo.
Una storia quasi d’amore, che è anche una storia d’Appennino, un Appennino
contemporaneo e quotidiano, raccontato con uno sguardo nuovo:
il linguaggio è quello quasi in codice che usano i ragazzi d’oggi, la regia
narrativa è quella di uno scrittore maturo, Armido Malvolti, che non è nuovo a sperimentazioni
di questo tipo e trova in questo genere di romanzo “a più mani”,
la sua forma letteraria più felice.
Clementina Santi
Presidente Associazione Scrittori reggiani
Copertina di Mauro Moretti