Gianfranco Scali. Un uomo di scuola che fino a ieri si è fatto garante della continuità generazionale del patrimonio letterario, consegna le sue emozioni a un linguaggio stringato, ma penetrante, ove ogni termine va relazionato in molteplici connessioni, tese a definire le sfaccettature di messaggi mai superficiali ma sempre legati ad una filosofia della vita che riconosce un costante filo conduttore nel comportamento della natura. La prima raccolta, Memento (2000) edita a cura del periodico L’Etruria, comprende 47 liriche del periodo giovanile. Ad appena sei mesi dalla prima pubblicazione, Gianfranco Scali esce con una seconda selezione di liriche dal titolo I limiti degli orizzonti, edito dalla Firenze Libri per la collana ‘L’Autore’. Questo periodo d’intensa produzione ha trovato infine sbocco nella preparazione di un romanzo d’indagine sociale, La scatola nera, che valuta l’attualità di una tematica complessa come quella dell’emigrazione, con tutti i suoi risvolti esistenziali. In seguito esce per l’Editoriale Sette, Negativi (2001), uno scritto per il teatro, un’incisiva prosa autobiografica fatta di sofferenza e di denuncia sociale. Per le stesse edizioni, nel 2004, pubblica la silloge Umori a colori sospesi; contemporaneamente, per l’Accademia Internazionale dei Micenei la raccolta di poesie Dove? e per Scrittura Presente il testo di narrativa Clochard, mentre, nel 2007 per le Edizioni Helicon esce il volume di racconti Noie di naia e le considerazioni di Parkinson domani, nel 2008 sempre per le stesse edizioni esce In scena, nel 2010 Fessure narrative e due anni dopo dà alle stampe il volume di poesie Spiritualità della materia. Per la sua produzione letteraria ha ottenuto numerosi riconoscimenti di pubblico e di critica ed è stato nominato Accademico dei Micenei.