Ha al suo attivo diverse pubblicazioni di carattere linguistico, tra cui uno studio sulla lingua Urdu.Ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali sia per le pubblicazioni sia per le poesie inedite (Premio Madrid, Parigi, Londra, Roma, Venezia, Milano).Questo progredire vagamente avanguardista e novecentesco sa mescersi a reminiscenze classiche, eredità di un ellenismo che trapela da contenuti e gusto stilistico, fino a trasfigurare in vortici di passionalità un passato letterario fatto di ordine e perfezione.Wilkinson riesce ad inserire tra le sue liriche un forte senso di dinamismo, grazie a un’energia che talvolta sfocia nel vorticismo, ricreando con inusuale maneggevolezza un percorso vertiginoso tra tempi e spazi di diversissimo contesto.Con le raccolte Primi frutti e Mito e Amore (1996), seguiti dalla silloge Non solo non e dalle Opere scelte, questo autore si consacra ufficialmente tra i lirici moderni, presentandosi con una scrittura ondulante tra classicismo e modernità, creando uno stile che risente fortemente di numerose identità europee.Da segnalare il suo interesse raffinato per la musica orientale, in particolare per il Ghazal e il Qawwali.è in Italia dall’inizio degli anni ‘80, in questo ultimo trentennio ha continuato ad allargare la propria cultura approfondendo lo studio delle lingue europee, ne parla molte, e quello della storia classica, mantenendo integra la propria ansia di conoscenza e la propria intraprendenza.David Wilkinson. C’è un che di kafkiano nella scrittura di David Wilkinson. Inglese, classe 1956, ha conseguito la sua formazione attraverso un itinerario cominciato presso il “Collegium Reginensis” di Oxford passando poi a Mosca, per approdare infine a Madrid, nella prestigiosa università “Complutense” della città.