Autori

Claudio Santori si è laureato cum laude in lettere classiche a Firenze con una tesi sulla polifonia rinascimentale discussa con i professori Remo Giazotto e Clemente Terni. È protagonista da oltre un trentennio della vita culturale di Arezzo, dove è stato fra i fondatori della «Società Storica Aretina» e di «Tagete» nonché rifondatore e primo presidente della «Società Filarmonica Guido Monaco». È Vice Presidente e Segretario della Classe di Lettere dell’aretina «Accademia Petrarca», Presidente dell’«Accademia Casentinese» di Borgo alla Collina (Castello del Landino), Presidente della «Brigata Aretina degli Amici dei Monumenti» nonché direttore responsabile del Bollettino del sodalizio e socio fondatore dell’«Università dell’Età Libera» nel cui ambito dirige dalla fondazione il percorso a carattere estetico e il giornale informativo. È stato per un decennio Direttore Artistico del Comune di San Giovanni Valdarno dove ha diretto la rivista «Setticlavio» dell’«Accademia Musicale Valdarnese». È presidente dell’Orchestra a Plettro «Città di Arezzo» della quale è stato fondatore. 

Nel 1984 è stato fondatore del «Liceo Musicale» di Arezzo dove ha tenuto fino al 1991 il coordinamento e la cattedra di Storia ed Estetica della Musica. È critico musicale de «La Nazione» di Arezzo da oltre trent’anni e socio della «Società Italiana di Musicologia». Ha al suo attivo numerose pubblicazioni fra cui si segnalano le monografie su Giacomo Meyerbeer, Cosimo Burali-Forti (compositore aretino del sec. XIX, da lui scoperto), Orazio Tigrini e Arturo Benedetti Michelangeli (edito da Olschki), nonché il volume di saggi musicologici Si può..? (Sansepolcro, 2010), un volume di storia della musica aretina Cinque secoli di musica ad Arezzo (Edizioni Helicon), un saggio sulla Prima Pitica di Pindaro (pubblicato nella rivista del Ministero della Pubblica Istruzione) e uno sulla musica in età augustea (La lira di Mecenate, Atti del Convegno su Mecenate a cura della cattedra di Storia Romana dell’Universi-tà di Siena). Per le Edizioni Helicon ha contribuito all’Agenda “Arte e pensiero” 2003 con il saggio introduttivo: A Talla con Guido Monaco. Ha collaborato al terzo volume della Storia di Arezzo curata dall’«Accademia Petrarca» con un saggio su Pietro Antonio Cesti e uno su Paolo Aretino (Editore Giorgio Bretschneider).

A Talla, nel 1994, è stato fra i promotori del Convegno sulla figura e l’opera di Guido Monaco, prima in assoluto fra le manifestazioni in onore del millenario del celebre riformatore musica-le. Come moderatore del Convegno stesso ha introdotto il volume degli atti (Guido Monaco Musicus et Magister, Milano, Nuove Edizioni, 2000) che è stato molto favorevolmente recensito da Quirino Principe sul Sole 24 Ore.

 

Socio fondatore della Società Storica Aretina, di cui è stato anche vice presidente, ha pubblicato per questo sodalizio saggi di storia aretina: La musica in Arezzo in età medicea e in età lorenese, Il Seicento musicale aretino e il Cesti, nonché La storiografia aretina sul Petrarca e La storiografia musicale aretina del Novecento. Ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione della «Fondazione Guido d’Arezzo» nel cui ambito è tuttora direttore responsabile della rivista «Polifonie» dove ha pubblicato il saggio Le cadenze rapite

È autore di numerose composizioni per vari organici fra cui si ricordano la Can-zon da Sonare per flauto e clavicembalo (edita dalla Carisch ed incisa su disco Eterson dal flauti-sta Giovanni Gatti), la suite Nomo Pitico, aulodia in cinque parti per oboe e corno inglese (eseguita con pieno successo nel 1999 al Congresso Mondiale delle Dop-pie Ance negli U.S.A. a Phoenix in Arizona), L’ Apprendista e lo Stregone (rondò grottesco per due flauti, composto per il celebre flautista Roberto Fabbriciani) e la rapsodia Il filo di Arianna per violino, voce recitante e pianoforte (prima esecuzione: Alessio Benvenuti e Alessandro Tricomi, in memoriam Italo Marconi).

Per il teatro ha pubblicato due atti unici (La Congiura di Catilina e La scelta di Unamuno) e fatto rappresentare la sua traduzione delle Trachinie di Sofocle (Arezzo, Teatro Petrarca; regia di Alessandro Bandecchi). Una sua traduzione dei due saggi inglesi del Foscolo, pubblicati nella Edimborough Rewiew, è stata pubblicata dall’editore Giannotta di Catania. Un suo carme in esametri Sunt qui Petrarcam malint è stato premiato con il Catullus Argentatus al Concorso di Poesia Latina dell’«Accademia Catulliana» di Verona. Per l’opera in vernacolo Eptamerone chianaiolo (Calosci, 2002) ha ricevuto nel 2004 il «Premio Tagete». Nel 2016 è risultato vincitore del «Primo Premio Tagete» per la saggistica con il volume di saggi: Le notti aretine. Nel 2019, sempre da Tagete è stato insignito del Premio “Opera Omnia”. 

Già docente di lettere latine e greche nel Liceo Classico “Francesco Petrarca”, ha collaborato con la cattedra di Storia della Musica dell’Università di Siena, dietro invito di Fiamma Nicolodi.

Ha ricevuto nel 2006 il «XXXVI Premio d’onore Casentino» dal «Centro Culturale Fonte Aretusa» di Poppi. Cavaliere Ufficiale della Repubblica Italiana, nel 2008 è stato creato da N. Sarkozy Chévalier dans l’ordre des Palmes Académiques. Attualmente a riposo, è stato Preside del Liceo Scientifico «Tullio Levi Civita» di Codigoro, del Liceo Pedagogico e Linguistico «Vittoria Colonna» e fino al 31 agosto 2010 del Liceo Scientifico «Francesco Redi» di Arezzo.

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