Claudio Santori è laureato in lettere classiche all’Università di Firenze con una tesi sulla polifonia rinascimentale con il massimo dei voti, lode, e pubblicazione, discussa con i professori Remo Giazotto e Clemente Terni.
Critico musicale de La Nazione di Arezzo dal 1970, collabora con varie riviste specializzate ed è direttore responsabile di Setticlavio (Rivista dell’«Accademia Musicale Valdarnese»), del Bollettino della Brigata Aretina degli Amici dei Monumenti (di cui è attualmente Presidente) e della Rivista Polifonie della Fondazione “Guido d’Arezzo”.
Protagonista da oltre un trentennio della vita culturale aretina, è stato fra i fondatori della «Società Storica Aretina» e della Società Letteraria “Tagete”, nonché fondatore e primo presidente della rinata «Società Filarmonica Guido Monaco», la banda cittadina. È segretario della classe di lettere dell’«Accademia Petrarca» e socio fondatore dell’«Università dell’Età Libera» nel cui ambito è direttore del percorso a carattere estetico.
Nel 1984 è stato fondatore del «Liceo Musicale» di Arezzo dove ha tenuto fino al 1991 la cattedra di Storia ed Estetica della Musica, disciplina della quale è attualmente docente presso la Scuola di Musica “Coradini”.
È Direttore Artistico del «Festival Internazionale di Musica d’Organo» della «Società Corale Guido Monaco» di Arezzo. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni (fra cui hanno particolare rilevanza la raccolta di saggi “Si può? - Un liceo per la musica” e le monografie su Orazio Tigrini, Giacomo Meyerbeer, Giuseppe Pietri, Arturo Benedetti Michelangeli e Cosimo Burali Forti, ottocentesco musicista aretino, quest’ultimo, proprio da lui scoperto nel 1981) e numerose composizioni musicali per vari organici, tutte eseguite pubblicamente (la Canzon da sonare per flauto e pianoforte è stata pubblicata dalla Carisch e incisa su disco Eterson dal flautista Giovanni Gatti).
Per il teatro ha pubblicato due atti unici (La Congiura di Catilina e La scelta di Unamuno) e fatto rappresentare una sua traduzione delle Trachinie di Sofocle (Arezzo, Teatro Petrarca; regia di A. Bandecchi). In collaborazione con Giovanni Gilardoni ha curato la pubblicazione di tutti i frammenti di Empedocle. Un suo carme in esametri è stato premiato con il Catullus Argentatus al Concorso di Poesia Latina dell’«Accademia Catulliana» di Verona. Per l’opera in vernacolo Eptamerone chianaiolo (Calosci, 2002) ha ricevuto nel 2004 il «Premio Tagete». Nel 2011 ha pubblicato “Le notti aretine”, traduzioni di poeti classici e moderni, e saggi storici e musicologici.
Ha collaborato con la cattedra di Storia della Musica dell’Università di Siena, dietro invito di Fiamma Nicolodi. Cavaliere Ufficiale della Repubblica Italiana, nel 2008 è stato creato da N. Sarkozy Cavaliere dell’ordine francese delle Palmes Académiques.
Nel 2011 ha ricevuto il Premio d’onore “Casentino” alla carriera.
Già docente di lettere latine e greche, è stato Dirigente Scolastico del Liceo Scientifico «F. Redi» di Arezzo fino al 2010, anno della sua collocazione a riposo.