Roberto Nastagi (Nast.Ro) è un casentinese certificato
all’anagrafe di Castel San Niccolò. È ancora adolescente quando
sale sulla SITA, quella delle ore antelucane per andare, lontano,
a frequentare la scuola alberghiera. Con sé aveva soltanto il
diploma di scuola media, una valigia di cartone e le raccomandazioni
della mamma che, con l’ultimo bacio, gli aveva ripetuto
più volte: “Stai attento”.
Alla scuola di famosi maestri (ebbe, fra questi, Luigi Carnacina),
imparò il “mestiere”. Quando tornò in paese, era un uomo
fatto: allora si cresceva in fretta.
Era maestro di sala. Il primo libretto di lavoro, la prima occupazione
a Forte dei Marmi; il primo “attestato di ben servito”
e il sogno di trovare un posto a Milano la città che, meglio di
ogni altra, rappresentava, negli anni sessanta, il miracolo economico
italiano.
Qui il giovane provinciale, conobbe il mondo; si fece le ossa e
quando ebbe messo da parte il suo “gruzzolo”, sentì la nostalgia
del Casentino.
A Poppi, con la gestione del Caffè Le Stanze, fece fortuna; con
la seconda attività di gastronomia gli venne la voglia di scrivere;
al negotium si avvicendò l’otium che gli ha fatto venire in
mente Pensieri, Pensieracci, Pensierini.