Silvio Ramat, fiorentino, è professore emerito di letteratura italiana contemporanea nell’università di Padova. Ha riunito nel 2006 per Interlinea nel volume Tutte le poesie 1958-2005 raccolte apparse via via presso editori come Scheiwiller e Guanda, Mondadori e Garzanti, Marsilio e Crocetti, San Marco dei Giustiniani e Jaca Book. Fra i titoli successivi: Il Canzoniere dell’amico espatriato (viennepierre 2009; Nomos 2012), Banchi di prova (Marsilio 2011), La buona fede. Memoria e letteratura (Moretti & Vitali 2011), La dirimpettaia e altri affanni (Mondadori 2013), Elis Island (Mondadori 2015). Del 2015 è la nuova edizione accresciuta di Mia madre un secolo (Marsilio). Presso Crocetti sono usciti nel 2017 Fuori stagione, nel 2019 In cuor vostro e altri versi, mentre è del 2018 Corre voce (Stampa 2009) e ancora in edizione Crocetti sono: Le chiavi del giorno (2022) e Il viola (2025). La sua attività di critico, premiata nel 2001 dall’Accademia dei Lincei, comprende indagini sulle maggiori correnti e personalità del secolo XX e varie edizioni fra le quali (per Mondadori) Tutte le poesie di Alfonso Gatto, le Lettere a Bruna di Giuseppe Ungaretti e i Racconti di Leonardo Sinisgalli. Degli studi più recenti, oltre ai tre pubblicati dalla Helicon (Questa terra toscana, 2014, Una moneta perduta ovvero Le belle età dei carteggi, 2018, 100 poeti, un secolo. L’Ottocento italiano, 2020) si citano: I passi della poesia (Interlinea 2002), Il lungo amore del secolo breve (Cesati 2010), Citando e recitando (Le Càriti 2012), Lungo le bianche strade provinciali (Il Ponte del Sale 2013), “Sia grazia essere qui”. Intorno a Mario Luzi (Le Càriti 2014), Penultimi saggi brevi su poeti italiani moderni e contemporanei, ETS, 2023.